Il cibo è stato all'altezza delle aspettative: crostino al radicchio all'aceto balsamico affiancato da uno sformato di parmigiano, e poi risotto al crudo e al porro sempre al balsamico, mentre mia moglie era alle prese con dei splendidi dadolini al porro e mia figlia si faceva un sol boccone dei tortelli ripieni di spinaci. I giovani titolari - neppure 30 anni a testa - hanno risposto con cortesia e simpatia ad ogni nostra domanda, chiarendo che la loro filosofia è di proporre piatti della tradizione reggiana puntando con decisione sui "chilometri zero" per cercare di far crescere tutta la zona, magari meno conosciuta - per il balsamico - rispetto al modenese ma altrettanto ricca di gusto e di sorprese. Finale con una zuppa inglese fatta in casa (per moglie e figlia) e un tiramisu al balsamico (per me, così da completare un pranzo all'oro nero) di ottima fattura, caffè e un conto di neppure 60 euro. Alla fine, dopo una lunga chiacchierata con uno dei due fratelli che gestiscono il ristorante sull'acetaia di famiglia e un assaggio del loro aceto balsamico "oro" invecchiato quasi trent'anni, me ne sono uscito con il palato "sfavilloso" e una sola certezza: anche se il Trentino - la terra dove abito - non è proprio ad un tiro di schioppo, ho intenzione di mettere la "Badessa" tra i miei posti preferiti da visitare quando mi viene una voglia... balsamica:) Visitato a Settembre 2011